a crossover francese è realizzata sulla base della piattaforma CMF-B (la stessa della piccola Clio, utilizzata anche per la “cugina” Nissan Juke). Molto compatta (è lunga 424 cm), la Renault Captur ha forme equilibrate e muscolose, con frontale dai fari sottili e luci diurne “a freccia”. Le fiancate scavate nella parte bassa, con la linea alla base dei finestrini che risale verso la coda e il tetto che scende verso la parte posteriore fino ad appoggiarsi sul terzo montante, danno slancio. A rendere personale la parte posteriore contribuiscono poi gli snelli fanali “a C” e il lunotto molto piccolo (che non aiuta la visibilità).
Gli interni della Renault Captur sono piuttosto moderni e ben rifiniti, con la plancia su due livelli e la consolle rivolta verso il guidatore che. Convincono anche la strumentazione digitale configurabile e il grande display a sviluppo verticale di 10,4″ del sistema multimediale (basato sul sistema operativo Android Automotive). L’abitacolo è spazioso, le poltrone sono ampie e ben sagomate e ci sono parecchi centimetri a disposizione delle gambe di chi siede dietro. Comoda anche la posizione di guida. Notevole il baule, che grazie al divano scorrevole (una rarità nella categoria) di 16 cm consente di gestire al meglio lo spazio. Alta, però, la soglia di carico a 78 cm da terra. Bene la dotazione in rapporto al prezzo della Renault Captur.
La Renault Captur è proposta come 1.0 turbo a benzina tre cilindri da 91 CV (anche bifuel a Gpl, ma con 10 cavalli in più), 1.3 ibrida leggera da 158 CV con cambio robotizzato e 1.6 full hybrid. Tutte vantano consumi contenuti, e la 1.3 è anche molto scattante. La tenuta di strada è sicura, la stabilità elevata e lo sterzo rapido (ma a volte brusco nel ritornare nella posizione centrale).
