Le proporzioni della carrozzeria per questa nuova edizione della citycar Hyundai i10 restano quelle dei precedenti modelli: il cofano corto, il tetto alto e l’ampia superficie vetrata sono studiati per dare il più possibile spazio e luminosità all’abitacolo. Si aggiungono, però, una maggiore personalità, grazie all’elaborato frontale, e slancio: merito delle nervature nella fiancata e dell’andamento appuntito dei finestrini posteriori.
L’interno della Hyundai i10 si conferma decisamente ampio per la categoria: anche dietro si sta bene. Grande pure il baule (252 i litri di capienza a divano in uso), dotato del pratico fondo posizionabile su due altezze, ma privo delle cordicelle per sollevare la cappelliera aprendo il portellone. Le finiture sono di buon livello (assenti, però, le maniglie nel soffitto per i posti posteriori) e i comandi ordinati. Raffinato, per una citycar, l’impianto multimediale con schermo di 8″, Android Auto e Apple CarPlay. Non mancano dotazioni da auto di categoria superiore, come la piastra per la ricarica wireless dei telefoni e i controlli da remoto (per esempio lo sblocco delle porte) tramite l’app nel telefono.
La Hyundai i10 è proposta con motori 1.0 a tre cilindri. Un po’ rumoroso in accelerazione, quello da 67 CV offre un brio sufficiente per muoversi nel traffico, e consumi bassi (ma non da record). Nella guida l’auto è facile, poco affaticante, e si fa apprezzare soprattutto per il cambio ben manovrabile (proposto come optional quello robotizzato). Con l’aggiunta del turbo il piccolo motore si trasforma, toccando i 101 CV e garantendo prestazioni elevate alla sportiva versione N-Line.